Cara Betta,

Bentornata!

Mostrare anche degli elementi del processo creativo è importante perché quello che mi interessa è insieme il risultato che vedo, il percorso per arrivarci, le domande che mi sono posta, che cosa mi spinge in quella direzione.

Domanda: conta la vita nel viverla o il risultato del processo che ho messo in moto?

Risposta: tutti e due.

La questione sta nel linguaggio in quanto insieme del ritmo, del cosa è rappresentato, e dello spazio.

Quale spazio? Quali forme? Quale tempo?

In ogni opera di un artista trovo un diverso trattamento di questi elementi. Quello che io cerco è che ritmo, spazio e forme siano inseparabili.

Come è diventato possibile vedere il mondo dopo l’avvento di Google Maps?

«Da parecchi anni, Julie Polidoro, sempre oscillante tra Roma e Parigi, va elaborando un ampio catalogo di cartografie fantastiche, una mappatura del nostro mondo, dipingendo con grande poesia personalissimi tentativi di elaborare il caos e di mettere ordine nello spazio. Come sostenne Ruggero Bacone nel suo Opus Maius (1267): “Lo spazio è l’inizio della nostra esistenza, proprio come un padre”» (dal testo in catalogo “Cielo Piegato” di Francesco M. Cataluccio, 2013).

Julie

Roma, 11 gennaio 2014