Cara Betta,

Possiamo dire di aver iniziato insieme.
La tua prima mostra nella tua galleria. E la mia prima mostra con i miei compagni delle Belle Arti.

All’epoca era la pittura! Poi evolvo, tu mi segui, mi incoraggi. Collage, disegni, sculture. I materiali cambiano, resine, tessuti.
Eppoi cambio studio.
Lo studio è grande, trovo le mie opere piccole piccole…
Voglio produrre cose più grandi, più care!

Ma perdo il mio, di filo (tu riprendi il tuo).
Non concludo nulla.
Guardo dalla finestra un edificio in costruzione, giorno per giorno, dall’altra parte della strada.
Un giorno, una settimana, tre mesi, ho perso il conto del tempo.
Noto un mucchio di cartoni che ho conservato dopo il trasloco.
Mi fa l’occhiolino.
Una bambina che gioca, un pezzo di spago e del cartone, ma in grande!
E’ tutto già qui, a portata di mano.

Basta darsi i propri tempi.
Ritrovo la mia strada nella foresta.

O il mio filo, se preferisci.

 

Eva

Parigi, 30 gennaio 2014